Per governare il traffico, servono prima i dati. Monitoraggio del traffico.

Per governare il traffico, servono prima i dati. Monitoraggio del traffico.

Prima di Natale arrivano le settimane in cui si fanno le classifiche. Ed ogni anno ci sorbiamo i balletti di trionfo o di protesta di questo e di quello. Sono utili le classifiche quando sono un indicatore abbastanza attendibile di un fatto.
Se voglio misurare il traffico ferroviario conto i passeggeri che salgono sul treno o i km di binari? Ovviamente è più interessante contare i passeggeri per capire se le scelte fatte hanno prodotto risultati positivi o negativi. Misurare i km di ciclabili ad esempio può classificare la sensibilità di un’amministrazione per la mobilità sostenibile, ma non significa nulla riguardo al modo in cui si muovono i cittadini.
In ogni caso, credo per praticità, Legambiente continua a fare classifiche sui km di ciclabili per abitante. E qui mi pare che Reggio Emilia sia da alcuni anni al primo posto in Italia. Noi che abitiamo a Reggio ed usiamo ogni giorno la bicicletta per muoversi, sappiamo bene che la realtà è ben diversa, ma non è di questo che voglio scrivere.
Che io sappia a Reggio si fa una sola azione di monitoraggio del traffico, tutti gli anni a settembre per 4 ore alla mattina. Quello che manca è la misurazione dell’indicatore più importante della mobilità ovvero la ripartizione modale o modal share. Sapere cioè quante persone usano l’auto, la bicicletta, il bus o i piedi per muoversi in città. Ecco a me piacerebbe vedere una classifica con ai primi posti le città col 60% di spostamenti in bicicletta ed invece stiamo premiando città che francamente sono fra le ultime in Europa con percentuali molto realisticamente sotto al 10%.

Bisogna misurare la mobilità!
Il monitoraggio del traffico è fondamentale per conoscere le abitudini degli utenti e poter fare delle scelte.

Nel lungo periodo covid ho fatto degli esperimenti con il riconoscimento ottico grazie ad un software open source che distingue quello che la camera inquadra, pedone, bicicletta, automobile. Purtroppo l’arnese era un po’ ingombrante e poco affidabile ma è stato sufficiente per vedere dati sconfortanti.
Poi ho trovato che in Belgio hanno fatto l’anno scorso una campagna con fondi europei che sfruttava un software simile insieme ad un Raspberry Pi, piccole centraline che ogni cittadino ha potuto fissare alla finestra che affacciava alla strada. Ne è nato un progetto, Telraam a cui ora partecipano migliaia di cittadini sparsi per Belgio, Olanda e Germania. Il costo è bassissimo per un’amministrazione comunale, ogni centralina costa circa 130 Euro ed in una città delle dimensioni di Reggio Emilia, 20 sensori sarebbero sufficienti.
Ecco, se l’assessora Bonvicini avesse mai istituito la più volte promessa ed annunciata Consulta della Mobilità Sostenibile, già alla prima riunione avrei proposto di dotarsi degli strumenti di misurazione prima di ogni azione. Ma poi hanno cancellato anche la ciclabile di Viale Umberto I ed allora ogni tentativo di ragionamento pare impossibile 😥.

Telraam in fiammingo significa pallottoliere.

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Paolo Zaccheo

Viaggio da sempre, agente di viaggi poi convertito alla bicicletta che è il mio mezzo di spostamento preferito in città ed in vacanza. Mi divido fra l'organizzazione di viaggi in bicicletta e la costruzione di telai in acciaio. Vorrei una città senza auto dove incontrare volti sorridenti e non appannati dai gas di scarico.

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